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Biagio Marin al Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, 19.11.1952 (Giornalfoto). Fondo Bianchi – Archivio degli Scrittori e della Cultura regionale-main

Biagio Marin al Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, 19.11.1952 (Giornalfoto). Fondo Bianchi – Archivio degli Scrittori e della Cultura regionale

Biografia di Biagio Marin

Il Poeta Biagio Marin nasce nel 1891 sull’isola di Grado, isola compresa nei territori governati dall’impero Austro Ungarico. All’età di cinque anni perde la madre e viene affidato alle cure della nonna paterna e a lei rimarrà legato da un profondo legame spirituale e d’affetto.

Portata a termine l’istruzione elementare, frequenta a Gorizia i corsi preparatori per essere ammesso al Liceo Ginnasio di lingua tedesca, percorso scolastico che conclude alle Scuole Reali Superiori di lingua italiana a Pisino d’Istria nel 1911. Nello stesso anno si reca a Firenze dove frequenta il circolo di intellettuali che gravitano nell’orbita della rivista “La Voce” di Prezzolini e incontra i triestini Guido De Vescovi, Virgilio Giotti, Umberto Saba, Alberto Spaini, Giani e Carlo Stuparich e Scipio Slataper, con cui stringe una fortissima, seppur breve, amicizia.

Nel 1912 si iscrive all’Università di Vienna e segue per due anni i corsi della Facoltà di filosofia: arricchisce le sue conoscenze in campo musicale- ascolta Beethoven e Bach - e letterario con la scoperta di autori russi e scandinavi. Nuovamente a Firenze nel 1914, si fidanza con Pina Marini, che sposa l’anno successivo e dalla quale avrà quattro figli. Nello stesso anno, a seguito dell’attentato di Sarajevo, viene chiamato dall’esercito asburgico a frequentare il corso allievi ufficiali a Marburg, in vista della chiamata alle armi. Rientrato a Grado, diserta e si arruola nel 1917 come volontario nell’esercito italiano contro l’Austria, ma per gravi motivi di salute verrà ricoverato senza mai combattere al fronte. Al termine della guerra, riprende gli studi universitari – sarà allievo di Giovanni Gentile-e si laurea in filosofia teoretica a Roma nel 1919. 

Si stabilisce a Gorizia dove si dedica all’insegnamento presso l’istituto Magistrale, incarico da cui viene allontanato a seguito dei contrasti con il clero locale. 

Dal 1923 dirige l’Azienda dei bagni, poi delle terme, di Grado ma nel 1937, accusato di attività sovversiva contro il regime fascista, viene licenziato e allontanato dall’isola.

Nel 1938 si stabilisce con la famiglia a Trieste dove risiede per 30 anni. Nel 1942 viene assunto stabilmente come bibliotecario presso la sede triestina delle Assicurazioni Generali. Profondamente segnato dalla morte del figlio Falco, caduto nel 1943 in combattimento, Marin nel 1945 entra nel locale Comitato di Liberazione Nazionale – C.L.N. 

Nel dopoguerra si dedica ad un’intensa attività di pubblicista scrivendo per quotidiani e riviste, anche con lo pseudonimo di Piero d’Orio. Marin sarà inoltre tra i fondatori del Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, dirigendo la Sezione lettere per ben 17 anni. 

Autore di una sterminata opera in versi e in prosa, inizia a pubblicare le prime poesie in dialetto gradese nel 1912 con la raccolta “Fiuri de tapo”. Nel 1952 viene incluso nell'antologia “Poesia dialettale del Novecento”, a cura di P.P. Pasolini e G. Dell’Arco, che lo faranno conoscere ad un ampio pubblico con i primi riconoscimenti dalla critica. Negli anni successivi vince i premi Bagutta, Viareggio e Feltrinelli per la poesia.

Tutte le sue poesie edite fino al 1982 saranno raccolte in due volumi, “I canti de l’Isola 1912-1969”, pubblicato nel 1970 e “I canti de l’Isola 1970-1981” pubblicato nel 1981. Seguirà un terzo volume nel 1994, che comprende le poesie pubblicate del 1982 al 1985.

Non meno importanti degli scritti poetici e in prosa sono i Diari, quaderni intimi e personali, dove Biagio Marin, a partire dal 1941 e fino a quando l’avanzare della cecità gli consentirà di scrivere, annota le sue riflessioni che restituiscono non solo il pensiero, la vita privata e di relazione del Poeta – nei Diari si trovano trascritte molte delle lettere ricevute – ma anche lo svolgersi degli eventi storici vissuti da Marin.

Biagio Marin muore nel 1985 nell’amata Grado, dove aveva fatto ritorno nel 1969.

Opere selezionate

Poesia

I canti de l’Isola 1912-1969, Trieste 1970

I canti de l’Isola 1970-1981, Trieste 1981

Rama de rosmarin. Poesie 1980-1985, a cura di E. Serra, Milano 199180-85

Prosa

Grado l'isola d'oro, Grado, 1955;

Gorizia la città mutilata, Gorizia, 1956;

I delfini – Slataper, Milano, 1965;

Strade e rive di Trieste, Milano, 1967

Bibliografia selezionata

Serra E., Biagio Marin, Pordenone 1992

Camuffo P., Biagio Marin, la poesia, i filosofi: tracce per una interpretazione, Monfalcone 2000

Pubblicazioni

Marin B., Appunti di notte e di mattina presto

Marin B., Considerazioni sui problemi del mio tempo e appunti vari

Marin B., La grande avventura

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